Presentazione

PERCHE' LA FESTA DEL NINO

Nino: era chiamato così affettuosamente da tutti nelle campagne marchigiane fino a qualche decennio fa questo indispensabile animale.

Tutto questo accadeva quando i lavoratori dei piani e delle colline erano quasi esclusivamente mezzadri o semplici braccianti e l'uccisione del maiale e "fare le sue carni" era uno degli appuntamenti più importanti dell’anno, un vero e proprio rito.

Il saper coniugare così sapientemente i momenti di lavoro con quelli della festa era una vera qualità di queste genti, il saper cogliere e creare queste occasioni ci ha suggerito la riscoperta dei significati e delle atmosfere ormai quasi scomparse nelle nostre campagne.

E’ una sorta di ricerca culturale, sociale e gastronomica che parte e prende vita dalla lettura del calendario e perché no anche delle fasi lunari che scandiva con puntualità ogni stagione e i vari lavori.

Così oggi nell’organizzare questi "racconti" che abbiamo chiamato "incontri con la tradizione" riconosciamo il messaggio semplice che ci trasmettono: è la fiducia verso la terra, verso i riti e i sapori rappresentano per noi un indubbio patrimonio culturale da capire e preservare.

Sabato 18/01/2003

IL RITO E IL LAVORO
Consapevolezza Alimentare
Ore 16:00

Durante la lavorazione delle carni, eseguite sul tavolo dei conferenzieri dalle mani sapienti del "mazzarino" Mandolini Aldo secondo la vecchia tradizione, interverrà, con commenti e divagazioni culturali sul tema del maiale, il Prof. Ivo Picchiarelli.

Il tutto sarà completo e arricchito con precisi e gustosi richiami a ricette e tradizioni culinarie dal cuoco Rolando Ramoscelli.

Domenica 19/01/2003

L'INCONTRO E LA FESTA
Testamento del Porcello

Dalle 12:00 alle 22:00 norcini al lavoro.

In piazza stands gastronomici propongono braciole, costarelle e salcicce alla brace.

Nelle osterie si posso degustare piatti tipici: padellaccia, fegatelli, fagioli con le cotiche, crescia e piadina con i grasselli. Contorni del contadino.

Nelle taverne: dolci, vino di visciole, vinsanto, castagne e vin brulè.

E IL MAIALE CHIUDE IL CERCHIO ...



Mostra fotografica a cura di Sauro Patregnani e Nino Finauri con foto dell’ Archivio fotografico centro Beni Culturali Ancona e Foto Paci – Fossombrone




PEZZATO, PELOSO, MALVISTO O MACCHIETTA: IL PORCO NELL'ARTE GRIDA VENDETAA
Conferenza - Ore 15:30

Fortemente presente nella vita sociale, eppure il maiale nell'ambito della storia dell'arte è un grande assente.

Surclassato su tutti i fronti da suo cugino il cinghiale, neppure con S.Antonio il porcello trova pieno riscatto, visto che è suo attributo secondario.

Indagheremo i motivi di questa lacuna cercando le eccezioni tra pale d'altare e arti minori.

CONCERTO DEL GRUPPO MUSICALE EMILIANO
Nel pomeriggio

Un più che ventennale aggregato o coacervo di quattro anime legate da vincolo d'amicizia e dall'improrogabile necessità di fare musica più che subirla.

Musica! Già si è detto, e, più precisamente, musica della tradizione folklorica emiliana precedente alla diffusione del ballo liscio, ma fa anche molto di più, perchè le sue esibizioni, a vederle, piacciono.